Avvento: tempo dell’attesa. Lungo le sei settimane che ci separano dal Natale siamo accompagnati ad attendere con gioia e prontezza il Signore Gesù che viene e che ci riempie fin d’ora di una speranza solida e luminosa.

Spesso incalzati dal fuggire dei giorni, ci capita di soffocare la tensione spirituale che alimenta la speranza cristiana con la frase così tipica delle nostre giornate: “Non ho tempo”. Dio, invece, ha tempo per l’uomo, bussa alla porta della nostra esistenza quotidiana per farci partecipi del suo tempo, della sua vita. Nella prospettiva del Signore che viene, il tempo si dilata, si ricompone nella pace, conduce verso la vita di Dio, la stessa di cui vive il Figlio che è diventato un uomo per sempre. “Nell’attesa della sua venuta”, ci educhiamo a coltivare la speranza cristiana, che trasfigura il presente e lo riscatta dall’ansia e dalla tristezza per aprirlo a una speranza di eternità.

Sostare a pregare e ad ascoltare la parola di verità che giunge da Dio è un invito che possiamo cogliere in questo tempo forte, in questo tempo particolarmente propizio per vigilare.

L’appuntamento di “Sosta…ad Emmaus” vuole diventare un momento privilegiato di preghiera comunitaria, con indicazioni particolari sul tempo che stiamo vivendo, un incontro possibile con Gesù nelle nostre strade quotidiane, un cammino condiviso in ascolto della Parola. Insieme.

Di seguito il riepilogo delle occasioni personali e comunitarie per questo periodo.

Si ricorda anche l’appuntamento proposto dalla diocesi – il “Kaire delle 20.32” -, ogni sera dal 12 novembre al 23 dicembre: tre minuti di preghiera con l’Arcivescovo presso alcune famiglie e in alcuni luoghi significativi, trasmesso sui social della diocesi, su Radio Marconi e in differita alle ore 23.30 su Telenova (canale 18).

Buon cammino, buon avvento, nell’attesa della Sua venuta….