Solennità dei Santi

È la festa che ci dona “la gioia di contemplare la città del cielo, dove la moltitudine festosa dei nostri fratelli glorifica per sempre il nome santo di Dio.” E il canto gioioso annuncia che “i cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera sua”.
È possibile essere santi oggi? Lo stesso papa Francesco nell’enciclica “Gaudete ed exsultate” (che si può leggere interamente al link del sito w2.vatican.va) afferma che lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo di Dio, ed è una santità che si manifesta paziente: nei vari volti degli uomini e delle donne che compongono le comunità, la “santità della porta accanto” come la definisce, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio.

Una mostra inaugurata nel 2018 proprio dal titolo “santi della porta accanto” ci presenta i giovani testimoni della fede che grazie alla loro luminosa vita continuano ad essere fonte di ispirazione per tutti. Se ne trova traccia anche in rete per conoscere ritratti di giovani donne e uomini che hanno preso sul serio il Vangelo e lo hanno provato a vivere, con radicalità, gioia ed entusiasmo secondo la loro specifica vocazione (sacerdotale, religiosa, laicale, coniugale…)
Ciascuno di noi è chiamato a diventare santo, cioè a realizzare in pieno il motivo per cui esiste, a centrare il bersaglio, lasciandosi costruire da Dio. Il santo, uomo completo, non è colui che fa delle cose straordinarie, ma che fa le cose di tutti i giorni straordinariamente bene. Conoscere i Santi significa veramente percepire in essi una profonda umanità innalzata dall’amore di Dio. Uomini e donne di tutti i tempi che hanno cercato di lasciarsi fare dalla grazia del Signore, senza intralciarlo, ma mettendo la propria sensibilità e intelligenza a servizio del Vangelo.
Santo è chi lascia che il Signore riempia la propria vita fino a farla diventare dono per gli altri, realizzando già quaggiù il disegno del Padre su di noi, camminando secondo le ispirazioni dello Spirito, cercando e trovando la gioia in alcuni percorsi dove il mondo non la cercherebbe. Le Beatitudini, che l’evangelista Matteo ci presenta nella pagina del Vangelo di oggi, ci ricordano infatti con forza qual è la logica di Dio. Logica in cui si percepisce chiaramente la diversa mentalità tra Dio e gli uomini: i beati, quelli che vivono fin d’ora la felicità, sono i miti, i pacifici, i puri, quelli che vivono con intensità e dono la propria vita, come i Santi. Questo regno che il Signore ha inaugurato e che ci ha lasciato in eredità, sta a noi, nella quotidianità, renderlo presente e operante nel nostro tempo.
Fonte: www.liturgiagiovane.org