L’impegno quaresimale 2022 è volto a sostenere i progetti di Caritas Ambrosiana e Pastorale Missionaria della diocesi di Milano.

Sono progetti che ci interpellano e ci provocano, a partire dalla conoscenza di alcune parti del mondo e dalla situazione che stanno attraversando. Non è solo un trasferimento di risorse materiali verso i paesi più poveri, ma è stimolo a cercare relazioni di fraternità tra comunità anche lontane fisicamente, a partire dall’interessamento verso ciò che accade alle persone.

Non può che fare del bene provare a cambiare prospettiva; con l’opportunità di aiutare veniamo aiutati anche noi a capire, aprendo lo sguardo sulle fragilità altrui, di coloro che nascono nella parte “sbagliata” del mondo, per renderci poi promotori in prima persona in solidarietà, giustizia, pace, dignità che deve appartenere a tutti, non sono ad alcuni, non solo in occidente.

In questa quaresima guardiamo ad Haiti, il paese più povero e martoriato dell’intero emisfero settentrionale. Lo scorso 14 agosto 2021 l’ennesimo terremoto gravissimo, dopo quello del 2010, che ha portato morte e distruzione, quando solo un mese prima era stato assassinato sul territorio il presidente Moïse a testimonianza che la repubblica haitiana non soffre soltanto di gravi calamità ma anche di un’instabilità politica molto accentuata.

Ad Haiti la diocesi di Milano collabora con i padri camilliani di Onlus Madian Orizzonte, da oltre 30 anni sul territorio con una missione centrata sul servizio agli ammalati, ma aperta ad altri bisogni, come quello educativo cui fa riferimento il progetto.

Così Padre Antonio ci racconta: Haiti è adesso un paese in mano alla violenza, in mano alle bande armate, ai sequestri di persona, un paese con una insicurezza totale. E’ difficile vivere in un paese così, perché manca di tutto. Non è questione di povertà, è questione di miseria. Miseria economica, miseria politica, miseria culturale, miseria sociale, miseria che porta il popolo alla disperazione. Quando sembra si stia risollevando viene ributtato nella polvere, viene di nuovo provato in quelle che sono le realtà essenziali della vita, come il mangiare, la salute, l’istruzione. Sembra quasi un paese senza speranza. All’interno di questa tremenda situazione, in cui purtroppo non ci sono solo eventi naturali come il terremoto del 2010 e l’ultimo del 2021, ma ogni anno imperversano gli uragani che distruggono tutto, ebbene, all’interno di queste situazioni naturali già complicate, ci sono poi la volontà umana che, invece che impegnarsi per ricostruire un paese, lo distrugge ancora di più. Il nostro compito è quello di dare vita, salute, scuola e speranza.”

In concreto si tratta della costruzione di una piccola scuola, in uno dei paesi situati al sud dell’isola dove il terremoto ha infierito di più e con anche difficoltà logistiche a causa delle bande di criminali che bloccano la strada. Nonostante ciò i camilliani sono già riusciti a costruire anche case per famiglie che hanno perso tutto. La nuova scuola avrà 4 aule per 160 studenti, 40 alunni per aula, con servizi igienici, banchi, lavagne e zainetti, tutto quello che serve ai bambini per poter accedere all’istruzione primaria, che è la base di ogni libertà, di ogni sviluppo, di ogni capacità di futuro, soprattutto in un popolo haitiano dove il futuro sembra essere scomparso.

Il popolo haitiano ci chiede ancora un’ultima attenzione: sentire la vicinanza, il supporto, l’amore, la fraternità di tante persone, anche lontane, che cercano di portare sulle loro spalle i pesi che loro non riescono più a portare. Ecco questo aiuto umano, fraterno, rinvigorisce la speranza e allontana la disperazione.

RICOSTRUIRE IL FUTURO, è anche un po’ compito nostro.

Le offerte, possibilmente frutto di sacrifici e rinunce, saranno da inserire nell’apposita cassetta vicino al cartellone della quaresima di carità.