Mese di Maggio

Mese di maggio, mese di Maria, mese del rosario. Vogliamo trovare del tempo per fermarci e pensare un po’ a Maria, pregando in questa modalità specifica, avendo l’occasione di riscoprirla e di viverla magari con una motivazione nuova e un’attenzione maggiore.
Padre Renè Laurentin, uno dei più autorevoli teologi e mariologi francesi, ha sempre avuto uno sguardo di tenerezza verso colei che rimane sempre e per tutti una Madre. Ha definito la preghiera del rosario – se pure di tradizione antica – una preghiera sempre moderna, semplice, senza difficoltà. La preghiera dei semplici e delle famiglie, da recitare a qualsiasi ora e in qualsiasi circostanza, anche prima di addormentarsi. Aggiungendo che se il sonno arriva prima della fine… “allora continuano gli angeli”…
Il rosario è una preghiera di sempre. Qualcuno trova la sua collocazione serale, perché con la sua cantilena sembra aiutare a rappacificarsi con se stessi dopo una giornata di lotte e di fatiche, riequilibra i ritmi della giornata e certo facilita il riesame delle cose fatte, buone o cattive che siano…
“Ma il rosario non ha orario. Tutte le ore sono adatte, basta sapergli trovare un posto.”

Sulla questione del rosario concepito da molti come una preghiera ripetitiva e meccanica, padre Renè afferma: “A sentire il Vangelo, è giusto così: ‘Non sprecate parole come fanno i pagani – dice Matteo -, che credono di essere ascoltati a forza di parole. Non siate come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Gesù diceva una sola cosa per volta. La preghiera è raccoglimento in Dio. Tutto parte da lì. E il rosario, come i salmi, è un mezzo per fissare l’attenzione e la concentrazione.”
Piace pensare alla vita quotidiana e ai suoi tanti momenti. Gli spostamenti casa-lavoro, l’ora utilizzata per la spesa, l’andare a prendere i figli a scuola… la recita del rosario ha poche pretese, si accontenta anche di stare nei ritagli di tempo. Così padre Renè sottolinea: “il rosario è un piccolo sistema per far penetrare meglio Dio nella nostra vita. Abbiamo sradicato la nostra vita spirituale, non sempre siamo capaci di meditazione profonda; perciò bisogna radicarla nel nostro corpo anche con la ripetizione di parole.”
Abbiamo ancora tempo per sperimentare e vivere insieme questa preghiera, in famiglia e nelle occasioni comunitarie. Basta solo….trovargli un posto!
Fonte: www.cristianicattolici.net