Lettera delle Missionarie Secolari Scalabriniane

Abbiamo chiesto ai nostri missionari un ricordo speciale per il Natale 2021 ed ecco quello che ci ha scritto Luisa, una delle missionarie secolari scalabriane, attualmente in missione a Città del Messico…
Carissimi amici di Senago e Castelletto,
molte volte abbiamo condiviso la festa del Natale, raccontandoci le esperienze vissute durante l’anno, in una profonda comunione che ci unisce nelle nostre diverse vocazioni, che sono tutte missionarie.
Quest’anno non ci potremo vedere personalmente, ma rimaniamo profondamente collegati nella preghiera e nella gioia di celebrare l’incarnazione del Figlio di Dio, nell’attesa della piena realizzazione del suo regno di amore per tutti.
Da quattro anni, come missionaria secolare scalabriniana, vivo a Città del Messico. Il Messico è uno dei principali paesi di emigrazione: circa 12 milioni di messicani vivono all’estero, quasi tutti negli Stati Uniti. Ma il Vicino del Nord – come lo chiamano qui – attrae tanti altri migranti da tutto il mondo. Per tanto, il Messico è anche un corridoio di transito per centinaia di migliaia di persone in viaggio verso il sogno americano.

Si tratta soprattutto di centroamericani, ma non mancano migranti provenienti da altri continenti: l’America del Sud, l’Africa e in misura più ridotta l’Asia. Durante il 2020, con le forti restrizioni ai viaggi, i flussi migratori si sono ridotti, per ricominciare con ancora maggiore intensità nel 2021. Le pandemie della povertà, della violenza, dell’insicurezza e della mancanza di democrazia e il cambiamento climatico si sono intensificati e tanti ormai emigrano non solo per necessità economica, ma letteralmente fuggendo dai propri paesi di origine.
Gli Stati Uniti, già da diversi anni, perseguono una politica simile a quella dell’Unione Europea: l’esternalizzazione della frontiera. Non è tanto il muro visibile al confine meridionale degli USA a bloccare i migranti, ma un vero e proprio sistema, creato grazie alla pressione economica e politica sul Messico, che rende quest’ultimo il braccio di controllo e di freno ai flussi migratori. Il Messico ha militarizzato la sua frontiera con il Guatemala, realizza controlli lungo tutto il percorso da sud verso nord. Nelle regioni del nord, poi, è il narcotraffico che diviene un ulteriore ostacolo e rischio per i migranti, spesso sequestrati, rapinati, feriti o uccisi dalla criminalità organizzata.
Dunque, il Messico è diventato un paese di destinazione per tanti migranti che non possono proseguire. Alcune città del sud e del nord del paese sono sovraffollate di migranti. Ma anche Città del Messico è sempre più meta di richiedenti asilo che, mentre prima transitavano rapidamente, ora si fermano per mesi per svolgere le loro pratiche. La richiesta di asilo è una maniera per regolarizzare il proprio soggiorno e poter viaggiare per il Messico con meno problemi. Lungo tutto il percorso tante organizzazioni della società civile e in particolare la chiesa cattolica hanno aperto con gli anni delle Case del Migrante, dove si offre ospitalità, assistenza medica e legale. Le Case del Migrante di Città del Messico da diversi mesi sono stipate di persone.

Si sono dovuti aprire nuovi spazi. Noi missionarie collaboriamo con alcuni servizi diretti: ad esempio Rosiane, che è docente di infermeria, offre assistenza sanitaria con i suoi studenti; io e un’altra missionaria aiutiamo con lezioni di spagnolo per i migranti di altra lingua, soprattutto ora gli haitiani.
Ma un lavoro altrettanto importante è la sensibilizzazione e formazione nelle parrocchie e università. Potrebbe sorprendere – ma in realtà questo è avvenuto anche in Italia – che il discorso anti-immigrati si stia diffondendo in un paese che ha tanti migranti all’estero come il Messico. È quanto mai necessario promuovere la cultura dell’incontro e della solidarietà. È ciò che tentiamo di realizzare al Centro Internacional Misionero Scalabrini e in altri ambienti attraverso incontri formativi, soprattutto con i giovani, e creando reti di accoglienza e condivisione dei beni (cibo, vestiti, lavoro…).

Desideriamo trasmettere la visione di fede del Beato G.B. Scalabrini, che riconosceva nella complessa realtà delle migrazioni l’azione della Provvidenza di Dio, che attraverso il contributo di tanti collaboratori spinge verso la realizzazione di un’unica famiglia dell’umanità. Questa ispirazione scalabriniana guida i nostri passi di missionarie in Messico, ma anche in altri paesi: in Italia, in Svizzera, in Germania, in Brasile e in Vietnam. Ed in particolare ricordiamo le altre missionarie di Senago: Nadia ad Agrigento, Monica a Milano, Antonella a Solothurn e Mirella a Basilea.
Vi auguro di cuore un felice Natale e un buon Anno Nuovo!
E anche un buon Anno Scalabriniano in ricordo dei 25 anni della beatificazione di G.B. Scalabrini!
Luisa