Il Perdono di Assisi

Da mezzogiorno del 1° agosto a tutto il giorno successivo, si può ottenere il PERDONO D’ASSISI, visitando la chiesa parrocchiale o una chiesa francescana, recitando il Padre nostro e il Credo, accostandosi al sacramento della Confessione (negli otto giorni precedenti o seguenti), partecipando alla Messa e ricevendo la Comunione e recitando una preghiera secondo l’intenzione del papa.

Cos’è il perdono di Assisi?

È un’indulgenza plenaria che ciascun fedele può ottenere, per sé o per i propri defunti, una sola volta nella giornata.

Perchè…?

…è richiesta la confessione?: per essere in grazia di Dio

…è richiesta la recita del credo?: per riaffermare la propria identità cristiana

…è richiesta la recita del padre nostro?: per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo

…è richiesta la recita di una preghiera secondo l’intenzione del papa?: per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è proprio il papa.

Cos’è l’indulgenza?

Nel Catechismo della Chiesa cattolica (nn. 1478-9) si legge: «L’indulgenza si ottiene mediante la Chiesa che, in virtù del potere di legare e di sciogliere accordatole da Gesù Cristo, interviene a favore di un cristiano e gli dischiude il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi perché ottenga dal Padre delle misericordie la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Così la Chiesa non vuole soltanto venire in aiuto a questo cristiano, ma anche spingerlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità

Poiché i fedeli defunti in via di purificazione sono anch’essi membri della medesima comunione dei santi, noi possiamo aiutarli, tra l’altro, ottenendo per loro delle indulgenze, in modo tale che siano sgravati dalle pene temporali dovute per i loro peccati. Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati. (CCC 1498)»

Un po’ di storia…come nasce il perdono d’assisi?

Una notte del 1216, Francesco d’Assisi era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola. Improvvisamente vi dilagò una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la Madonna, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore.

Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: «Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego di concedere ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe, a tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa».

Gli disse il Signore: «Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza».

Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia, e gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e, dopo qualche difficoltà, diede la sua approvazione, poi disse: «Per quanti anni vuoi questa indulgenza?». Francesco rispose: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: «Come, non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni».

E qualche giorno più tardi, insieme ai Vescovi dell’Umbria, disse, tra le lacrime, al popolo convenuto alla Porziuncola: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!».

Fonte: www.famigliacristiana.it