Il parroco ci scrive…in cammino verso la Pasqua

Ecco la lettera che il nostro parroco ci scrive, proprio all’inizio della settimana santa…

Carissimi,

il cammino di Quaresima che quest’anno, a causa di questa emergenza virale, abbiamo vissuto in un modo particolare, ci ha portato alla meta finale: la settimana ‘autentica’ con il suo vertice nella festa di Pasqua.

Durante queste giornate vivremo i misteri principali della nostra fede: Passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Il nostro essere cristiani, infatti, non si fonda su un pensiero o su una dottrina ma su questa fondamentale proclamazione della nostra fede: Gesù Cristo morto e risorto.

La settimana ‘autentica’ che la liturgia della Chiesa ci fa vivere, inizia con la domenica delle Palme che celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme quale vincitore e re. Abbiamo sempre vissuto questo momento con la tradizionale processione e la benedizione degli ulivi, gesto che viene rimandato a causa della situazione attuale e che sarà un’occasione di gioia e di ringraziamento ancora più grande.

Nel Giovedì santo celebriamo due gesti fondamentali per la nostra fede: l’istituzione dell’Eucarestia, Gesù che si dona ai discepoli e al mondo. Nelle parole della benedizione del pane e del vino nell’ultima cena con i suoi discepoli offre se stesso per il bene di tutti. L’amore di Gesù si rivela anche nel gesto della lavanda dei piedi ai suoi discepoli e diventa memoria nella fede del comandamento nuovo di Gesù “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv. 13,34)

Il venerdì santo celebriamo la passione del Signore e la sua morte in croce. Questo è il giorno dell’adorazione del Crocifisso davanti al quale portare la nostra fede e affidarci a Lui.

Il sabato santo è il giorno de silenzio, tacciono anche le campane; pensando a Gesù deposto nel sepolcro inizia la nostra attesa silenziosa.

Finalmente nel giorno di Pasqua risuona il grido della risurrezione di Gesù, vittoria finale del bene sul male; la morte non è l’ultima parola, Gesù è vivo e questo ci apre ad un futuro di gioia, di vita, di comunione, di pace.

Quest’anno vivremo questi giorni del triduo pasquale in modo straordinariamente diverso perchè non ci potremo radunare in Assemblea ma assisteremo alla celebrazione di questi riti dalle nostre case. Questa circostanza ci permette di realizzare in modo efficace quello che, anche il Concilio Vaticano II ha suggerito, presentando la famiglia come chiesa domestica. Per questo vi invito a vivere il triduo con grande partecipazione personale e insieme come occasione di intensa preghiera familiare.

Vi suggerisco anche questi altri due atteggiamenti:

La contemplazione per guardare con meraviglia a un Dio che vuole la vita e non la morte, un Dio che dalla morte fa scaturire la vita e un Gesù che compiendo la volontà del Padre, muore e risorge e attira a sè tutta la storia dell’umanità.

La Riconoscenza: Gesù con la sua morte ha manifestato un amore grande verso ciascuno di noi, anche se peccatore. I nostri peccati l’hanno inchiodato alla croce, ma con la sua risurrezione ci chiama a superare il dramma della morte per essere con lui nella vita per sempre.

In questa Pasqua possiamo comprendere, ancora una volta, che Dio ha scelto di salvarci così, si è manifestato amico dell’uomo attraverso l’amore crocefisso del Figlio; nella risurrezione di Gesù Dio si rivela come colui che non abbandona mai l’uomo neppure nel momento più drammatico della morte.

Che questa Pasqua realmente ‘domestica’ sia per tutti una Pasqua di incontro con il Signore Risorto.   

Don Roberto