III Domenica di Quaresima

La III domenica di Quaresima non a caso è denominata di Abramo, poiché nel progressivo cammino di fede teso alla celebrazione salvifica della Pasqua, egli è “esemplare” e “capostipite” dei credenti. Per essere tali, infatti, bisogna fare ciò che ha fatto lui: credere! È ciò che siamo chiamati a fare!

Nel brano di vangelo di questa domenica torna molte volte il nome di Abramo, ed è singolare nella Bibbia la definizione di Dio come Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe. Dio si fa anche conoscere attraverso questi testimoni. Luogo della piena rivelazione di Dio è la storia, fatta di volti di uomini e donne. In una notte piena di stelle Dio si era rivolto ad Abramo: conta le stelle se le puoi contare, così numerosa sarà la tua discendenza, come le stelle del cielo e la sabbia che è sulla riva del mare. È grazie a questa lunga storia di credenti, da Abramo fino ad oggi, che la fede nell’unico Dio è giunta fino a noi. Fede di Abramo che ha messo tutto nelle mani di Dio, anche la vita di suo figlio Isacco, con un abbandono incondizionato a Dio, affidamento a Lui.

La Quaresima, riaprendo ogni anno il cammino di riscoperta della grazia ricevuta nel sacramento pasquale del Battesimo, esorta a verificare in noi la presenza delle “opere di Abramo” ovvero la fede! Essa va ricercata nel “rimanere nella Parola” e nell’”osservare la Parola”, entrando in intimità con il Signore che apre il cuore dei suoi discepoli alla verità.

Fonte: www.liturgiagiovane.org