Giornata Della Vita Consacrata

Nella giornata mondiale per la vita consacrata, domenica 2 Febbraio 2020, consacrati e consacrate sono testimoni, con la loro vita, di Cristo risorto, speranza del mondo. Anche la nostra comunità, nel tempo, ha dato tanto in termini di vocazioni. E speriamo continui a dare! Leggiamo così la fantasia con la quale lo Spirito Santo non manca mai di elargire carismi, come risposta alla vocazione ad essere testimoni del Regno (come recita il manifesto che presenta la XXIV Giornata mondiale della Vita consacrata).

Ci uniamo a tutta la chiesa ambrosiana nel rendere grazie nella Festa di Presentazione del Signore al tempo, ad ogni celebrazione eucaristica. Preghiamo per tutte le persone consacrate perché fedeli alle promesse religiose, perseverino con gioia e dedizione nel servizio a Gesù e ai fratelli. E preghiamo anche per tutte le famiglie perché siano luogo in cui ogni vita è accolta, custodita, condotta a e supportata alla ricerca della vocazione.

Accompagniamo in questa giornata particolare, e in tutti gli altri giorni, le nostre e i nostri compaesani, là dove stanno portando avanti la loro vocazione, scelta tra le nostre strade, maturata nei nostri oratori, pregata nelle nostre comunità e percepita grazie anche all’incontro con gli altri. Soffermiamoci sui carismi scelti, espressione di come lo Spirito agisce in ciascuno.

Le Missionarie Secolari Scalabriniane e i Missionari Scalabrinani sono chiamati a vivere la sequela di Gesù nel mondo dei migranti, sperimentando nell’accoglienza di Gesù crocifisso-risorto, riconosciuto in ogni uomo migrante e in tutto ciò che è straniero, imprevisto, ostile, la sempre sorprendente novità del suo amore: “Ero straniero e mi avete accolto. Quello che avete fatto al più piccolo, lo avete fatto a me” (cfr. Mt 25,35.40). Nel ramo femminile vivono la loro consacrazione totale a Dio con i voti di povertà, castità e obbedienza in uno stile di vita laicale. Senza segni esterni che distinguono, condividono la vita comune a tutti anche attraverso inserimenti e professioni nei più diversi ambienti e contesti delle società multietniche del nostro tempo per trasformare dal di dentro – con la testimonianza della vita e l’annuncio del vangelo – ogni realtà, in particolare quella migratoria, in un’esperienza di incontro, accoglienza e festa di ogni diversità. Sono presenti tra i migranti in Italia, Svizzera, Germania, Brasile, Messico. Per maggiori informazioni collegarsi al sito www.scala-mss.net

Bose è una comunità di monaci e monache, fondata da Enzo Bianchi, appartenenti a chiese cristiane diverse che cercano Dio nell’obbedienza al Vangelo, nella comunione fraterna e nel celibato. Sotto la guida di una regola e di un padre spirituale, tutto è un rimando all’unica luce del Vangelo di Cristo. Recitano infatti così le regole di Bose: “Fratello, sorella, uno solo deve essere il fine per cui tu scegli di vivere in questa comunità: vivere radicalmente l’Evangelo”.

I monaci celebrano la liturgia delle ore cantata, praticano l’accoglienza, studiano la Scrittura e la tradizione monastica.  È una vita semplice, tendente all’essenziale: una vita cenobitica fatta di preghiera e lavoro. Tutti i membri della comunità lavorano, guadagnandosi da vivere con le proprie mani, come tutti gli altri uomini e sull’esempio degli apostoli e dei padri. Per maggiori informazioni www.monasterodibose.it

Le Ausiliarie Diocesane sono donne consacrate a servizio di Dio e dei fratelli nella chiesa diocesana, forma propria della chiesa ambrosiana. Partecipano dunque alla missione pastorale del vescovo, vivendo ed agendo nelle realtà ecclesiali di parrocchie e oratori.

Il loro carisma trova la sua espressione in due particolari icone: le donne della risurrezione e Gesù buon Pastore. Si riassume così la loro missione: “nell’appartenenza al Signore e ispirandoci alle donne che per prime lo incontrarono risorto, annunciamo Gesù vivo alla gente che incontriamo, affinché la risurrezione sia per tutti esperienza di salvezza”. Maggiori informazioni su www.ausiliariediocesane.it

Discepole di San Camillo dell’opera di Fratel Ettore più comunemente chiamate “sorelle” seguono il carisma di Fratel Ettore (tutto per Maria e Gesù).
Esprimono così la loro missione: “vogliamo faticare con Cristo per il bene del prossimo, specie il più povero ed emarginato. Perché “Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv 16); ed è Lui stesso che mette nei nostri cuori il desiderio di andare verso i poveri più poveri; verso Lui stesso sofferente nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli quando sono affamati, nudi, soli, malati, o anche senza fede, senza speranza e senza carità.” Casa Betania di Seveso è la casa principale dell’Opera da dove partono e hanno ritorno tutte le attività di preghiera e mutua solidarietà. Per scoprire tutta la storia di Fratel Ettore e delle sorelle visitare il sito www.fratelettore.it

I Missionari Comboniani ispirati dal loro fondatore Comboni, fanno della loro missionarietà “un cuore, una comunità, un continente”. Col metodo di salvare l’Africa con l’Africa. Comboni era partito proprio da lì. Per lui missione era partire/uscire, andare verso i più poveri e abbandonati della “perla nera”. Egli vede il cuore di Gesù aperto a tutti i popoli: un amore ferito che lo ha spinto ad andare, evangelizzare e riscattare la dignità dei popoli che incontrava, denunciando le loro sofferenze. Il cammino dei comboniani è dunque essere presenti all’interno di contesti in cui l’umano è stato spesso impoverito, vilipeso, reso marginale negli sviluppi culturali e sociali, vivendo la missione nell’evangelizzazione e promozione umana. Per info consultare www.comboniani.org

Altre vocazioni femminili negli ordini di vita consacrata:

  • del Cottolengo dove si prendono cura della persona povera, malata, abbandonata, particolarmente bisognosa, senza distinzione alcuna, perché in essa riconosce il volto di Cristo, seguendo le parole del loro fondatore che affidò a queste suore la testimonianza dell’amore di Dio Padre buono e provvidente mediante la lode perenne a Dio e il servizio di carità ai fratelli più bisognosi.
  • suore di santa Marta, vivono nel mondo contemporaneo come donne che contemplano il mistero di Dio e annunciano il vangelo, imparando a celebrarlo come Marta, ora per ora nella cura e nell’amore degli altri. Manifestano il loro carisma nell’azione pastorale, di catechesi, di educazione, nella sanità e nell’assistenza ai malati.

Pensiamo dunque alle persone che nel passato della storia del nostro paese – e speriamo anche nel futuro – sono diventate – e diventeranno – segno di Dio nei diversi ambiti di vita….

lievito per la crescita di una società più giusta e fraterna e profezia di condivisione con i piccoli e i poveri

(papa Francesco)