
La storia della chiesa di Castelletto comincia l’11 ottobre 1942, giorno in cui Mons. Piero Vittori diventava ufficialmente il parroco di Senago.
Annotava sul suo diario: “scesi dal pullman speciale sulla Comasina, a due passi m’attendeva una carrozza con vetturino in livrea”.
A Castelletto c’erano allora quattro o cinque case, si e no 250 abitanti; distanza dalla parrocchia 2 chilometri: i Castellettesi la vedevano solo in occasione di nozze, battesimi e funerali. Chi andava in chiesa, frequentava la parrocchia di Cassina Amata. Pensai e dissi: qui ci vuole una chiesa!”.
Mons. Vittori fece così un voto alla Madonna di Fatima: se Senago non avesse subito incursioni aeree si sarebbe impegnato ad erigere a Castelletto una chiesa in suo onore.
La Madonna di Fatima accolse la preghiera del fervoroso parroco e nell’ agosto del ‘44 già arrivavano i primi mattoni che costavano una lira l’uno.
Nel febbraio ’45, il commendator Cabassi fece dono dell’appezzamento di terra necessario per edificare la tanto sospirata chiesa.
L’ 11 novembre ’45 Mons. Giuseppe Gornati, canonico del Duomo di Milano, fu invitato a Castelletto per porre la prima pietra della erigenda chiesa. Fu una manifestazione di grande festa, alla quale i senaghesi accorsero numerosi.
La prima S. Messa nella nuova chiesa fu celebrata da Mons. Vittori il 12 settembre del ’48, festa del Nome di Maria e la benedizione solenne della nuova chiesa avvenne la notte del 9 ottobre ’48.
Da Senago, una suggestiva processione notturna accompagnava la statua di S. Rita, gradito dono della contessa Laura Borromeo.
Intanto lo scultore Perathoner preparava lo splendido gruppo ligneo dell’apparizione di Fatima che il 25 maggio ’49 fu solennemente benedetto nella chiesa parrocchiale di Senago e il 31 maggio venne accompagnato processionalmente nella chiesa di Castelletto.
Durante le Missioni predicate nel 1956, a causa della crescita vertiginosa della popolazione si evidenziò il problema delle ridotte dimensioni della chiesa.
Il progetto dell’ampliamento fu affidato all’ing. Franco Macchi e all’impresa edile del sig. Romanò.
Il 30 giugno 1956 alle ore 20.30 il Vescovo ausiliare Mons. Sergio Pignedoli consacrò il nuovo altare in pietra di Saltrio.
La Nuova Chiesa
Cresciuta ulteriormente la comunità negli anni ’90 comincia a crescere il desiderio di una nuova chiesa, punto di riferimento del quartiere, e il 15 ottobre 1996, in occasione del 40° di fondazione della parrocchia, il Cardinale Carlo Maria Martini benedice la prima pietra della nuova chiesa parrocchiale.
Dopo una lunga attesa finalmente nel febbraio 2004 iniziano i lavori e il 9 ottobre 2005 Mons. Angelo Brizzolari, vicario episcopale benedice la nuova chiesa aprendola al culto.
La nuova Chiesa ha una struttura geometrica ricca di simbologia.
La forma circolare in mattoni a vista simbolo della comunità unita in un abbraccio e ancora, simbolo della terra. E la copertura a forma triangolare esprime l’idea di perfezione attribuita dalla simbologia biblica al numero tre, richiamando il Dio unico e trino.
Il complesso delle vetrate, progettate dal giovane artista senaghese Emanuele Dascanio, è costituito da otto elementi narrativi, quattro per parete. Nella parete sud viene raffigurato il “mistero” della Chiesa: la parola, l’eucarestia, la carità e la Gerusalemme celeste. Nella parete nord la “storia” della comunità parrocchiale con le raffigurazione della vecchia chiesa, il miracolo del sole nell’ultima apparizione della Madonna di Fatima, S. Rita e S. Antonio.
Il 27 settembre 2006 il Cardinale Dionigi Tettamanzi ha consacrato la nuova chiesa.