“Buona vita a tutti” e i benefici del fallimento: J.K. Rowling si racconta

«È impossibile vivere senza fallire in qualcosa, a meno di vivere così prudentemente che tanto varrebbe non vivere affatto… nel qual caso si fallirebbe in partenza.»

Sono queste le parole che J. K. Rowling usa durante il discorso tenuto a Harvard nel 2008 davanti ai neolaureati e racchiuso nelle poche pagine del libro pubblicato dalla Salani.
Buona vita a tutti è un libricino cortissimo – conta solo 80 pagine, la metà delle quali sono illustrazioni –, ma è di un’importanza enorme. Perfetto non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti, esso cita i benefici che comporta il fallimento e l’importanza dell’immaginazione, come dice lo stesso sottotitolo.
L’autrice, diventata famosa grazie al maghetto più celebre del mondo, cerca di spronare i suoi ascoltatori (e, una volta pubblicato il libro, i suoi lettori) ad accogliere i cambiamenti e a dare sempre il massimo, anche nelle situazioni più difficoltose, prendendo se stessa e la sua esperienza come esempio.
L’immaginazione di cui parla J. K. Rowling, però, non è quella presente nei suoi libri… o meglio, non solo. L’immaginazione su cui la scrittrice britannica fa riflettere è qualcosa che tutti abbiamo nel nostro cuore: l’empatia. «Non occorre la magia per trasformare il mondo – dice, infatti – Dentro di noi abbiamo già tutto il potere che ci serve: il potere di immaginarlo migliore.»