45esima Giornata per la Vita

«La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)».

È questo il titolo del Messaggio che il Consiglio Permanente della CEI ci affida per la 45ª Giornata Nazionale per la Vita del prossimo 5 febbraio 2023.

La parola di Dio ci apre ad uno sguardo contemplativo sulla realtà. Trasgredendone la finitudine, ci invita a cogliere le tracce del creatore, a cogliere in esse quella cifra d’infinito, che è l’impronta digitale di Dio; lasciandoci toccare dalla vita che ci circonda, che ne è un continuo appello.

L’invito a coltivare questo sguardo sembra essere l’antidoto alla cultura della morte da cui ci mettono in guardia i nostri pastori: «In questo nostro tempo, quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte». Anticipare la fine! I vescovi ci invitano, nel rispetto di ogni fatica e dolore, ad esercitarci a cercare “il fine”. Domandiamoci: la scelta di “dare la morte funziona davvero?” O piuttosto non genera ferite nuove, più profonde, che ci lasciano più soli?

Il Signore Risorto ci indica una strada diversa: dare non la morte ma la vita, generare e servire sempre la vita. Ci mostra come sia possibile coglierne il senso e il valore anche quando la sperimentiamo fragile, minacciata e faticosa. Ci aiuta a schiudere il mistero dell’origine e della fine. Ci insegna a condividere le stagioni difficili offrendo relazioni intrise di amore, rispetto, vicinanza, dialogo e servizio.

Spetta a noi dunque rilanciare una CULTURA DELLA VITA, con parole buone che nel tentativo di annunciare un vangelo non tradiscano il desiderio di immettere speranza lì dove il dolore, lo sconforto, la solitudine sembrano solo invocare la fine. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita capace di seminare bene, gioia e speranza.

Fonte: www.chiesacattolica.it